Iconografia degli evangelisti e analogia con la simbologia astrologica. Riferimenti nel territorio abruzzese.
A cura di: Antonio Leone
Entra nella sezione ARTI VISIVE

Se vuoi comunicare con Antonio Leone: antonioleone@theorein.it

Capitolo 2 (II parte)

Caratteri fondamentali della simbologia astrologica

Identificata come prima fase della sequenza zodiacale, l'ariete, ad esempio, rappresenta quindi il perenne punto di origine del ciclo vitale.

Schema grafico (16) delle costellazioni zodiacali in riferimento con il punto vernale.
L'equinozio di primavera (O° dell'ariete) cade attualmente nella costellazione dei pesci, a causa del fenomeno della processione degli equinozi

Un ciclo ripartito in dodici fondamentali "stati energetici" legati l'uno all'altro in un organico sistema dinamico. Rappresentata graficamente il complesso astrologico appare come un cerchio suddiviso in dodici segni, inglobante altri dodici settori, o case (17), dell'esistenza, e percorso dai pianeti. Sinteticamente si può concepire l'intero sistema simbolico come uno scenario, in perenne movimento e quindi diverso in ogni istante, in cui specifiche "forze" distinte (pianeti, compresi i luminari) operano con modalità ed energie diverse (segni), nei vari periodi dell'anno, nei differenti ambiti dell'esistenza (case).

Alla luce di valutazioni e studi recenti è importante precisare che come altre discipline umane, anche l'astrologia segue un proprio percorso storico costellato di piccoli e grandi cambiamenti, alternati a periodi di staticità o involuzione culturale. Fondamentale nel secolo scorso è stata l'opera del fondatore della psicologia analitica C.G. Jung (1875-1961), il quale grazie agli studi sull'inconscio collettivo ed all'elaborazione dei concetti di archetipo, relativo alla dinamica del simbolo, e della sincronicità come possibile interpretazione degli eventi a-causali, ha contribuito ad approfondire il significato e la dinamica del linguaggio simbolico, compreso quello astrologico (18).

Può essere utile citare il concetto cardine, espresso sinteticamente da Roberto Sicuteri (19) (psicologo analista e studioso di mitologia):

«Tali simboli operano quindi sulla base scientifica astronomica (in quanto i pianeti in cielo sono una realtà), e sul principio di sincronicità e analogia come è espresso da C.G. Jung. I simboli astrologici non sono dunque affatto causali e deterministici [...] nel discorso astrologico non esiste assolutamente un rapporto di causa ed effetto. Esiste invece la realtà che ogni uomo, al momento di nascere è "inquadrato" in una determinata configurazione astrale e questa configurazione è come fotografata nella psiche inconscia sotto forma di messaggio o memoria archetipica».

Una posizione analoga la troviamo, spostandoci a ritroso di circa cinque secoli, in Marsilio Ficino (1443-1499), il quale contrapponendosi all'interpretazione fatalistica e all'uso divinatorio dell'astrologia (Disputatio contra iudicium astrologorum), studia quest'ultima in quanto strumento riconosciuto di conoscenza, utile per approfondire eventualmente le disposizioni individuali:

«Che il cielo indichi molti eventi, senza causarli, appare di nuovo chiaro da ciò, che i mali privi di ordine non possono provenire da quelle realtà ottime e ordinatissime [...] come ogni giorno prevediamo, dallo sguardo, dai gesti e dalle parole, che uno sta per fare qualcosa, e tuttavia egli porta a termine quanto ha deciso non a causa della nostra congettura, ma di propria volontà». (20)

E necessario ora focalizzare l'attenzione sulla identificazione dei segni zodiacali. Essi esprimono dodici "stadi energetici" del ciclo vitale. Il numero dodici è considerato come le manifestazione dell'unione simbolica di una terna con quaterna, ossia "quattro volte tre". Il quattro indica gli antichi elementi costituenti l'universo: acqua, terra, aria e fuoco; scandisce l'alternanza delle stagioni e stabilisce i punti cardinali come riferimenti dello spazio (stretta analogia con la terra). Dal punto di vista prettamente simbolico può giovare un concetto espresso da C.G. Jung (21) secondo il quale:

«La quaternità è un archetipo che appare per così dire universalmente. Essa è la premessa logica per ogni giudizio di totalità. Se si vuole pronunciare un tale giudizio, esso deve avere un aspetto quadruplice [...] i quattro punti cardinali [...] Ci son sempre quattro elementi [...] ci sono anche quattro aspetti psicologici dell'orientamento psichico [...] Per orientarci, ci occorre una funzione che constati che qualche cosa c'è (sensazione); una seconda, che stabilisca che cosa è (pensiero); una terza, che dica se essa conviene o no, se si vuol accettare o no (sentimento), e una quarta, che dichiari donde essa viene e dove va (intuizione). Oltre a ciò non si può dir altro [...] La completezza ideale è il rotondo, il cerchio, ma la sua minima divisione naturale è la quaternità».

Nel suo processo ciclico, il quadruplice elemento segue anch'esso la fondamentale "legge ternaria" che regola il principio della dinamicità (da J.E. Cirlot)(22):

«Il sistema ternario è costituito dalla manifestazione del terzo elemento (latente), che viene a modificare la situazione del binario e a darle equilibrio dinamico [...] interessante citare i corrispondenti ternari che Guènon stabilisce nello studiare i 'tre mondi' descritti da Dante nella Commedia: cielo, atmosfera e superficie della terra, interno della terra; futuro, presente, passato; superconscio, coscienza e inconscio».

In altri termini la quattro qualità elementari si manifestano in tre modalità basilari: cardinale, fissa e mutevole, o mobile. La fase che apre una stagione è definita cardinale; presenta l'analogia con la nascita, con la dinamicità tipica dell'intraprendere un processo. Ad essa segue quella fissa della maturazione; simboleggia il concetto di realizzazione nel compimento e nella gestione dello status acquisito. Ne consegue la fase mobile, di mutazione, che prospetta l'avvicendarsi della nuova stagione; coglie la condizione di instabilità caratteristica del momento di passaggio. I quattro elementi circoscritti e differenziati nel moto ciclico a ritmo ternario formano il sistema zodiacale dei dodici segni. Ognuno di essi è inserito organicamente con il proprio opposto, formando le "tre croci" zodiacali: croce cardinale, croce fissa e croce mobile.

Schemi grafici delle croci quaternarie formate dai segni zodiacali

Tra esse prendiamo in considerazione quella fissa costituita dai segni del toro, leone, scorpione e acquario per cercare le analogie che presiedono alla loro associazione con gli evangelisti.

Schema grafico della croce fissa


(16) da Linguaggio Astrale, CIDA, Torino, 1998, I sem.
(17) Rappresentano la trasposizione dello zodiaco nello spazio locale, proiettando sulla griglia zodiacale le coordinate terrestri del luogo interessato alla nascita di un uomo o di un evento. simboleggiano la diversa risonanza zodiacale nei diversi punti della terra; dai quattro angoli cardinali sono stati localizzati i dodici settori-case che, in analogia ai segni, indicano i "campi" dell'esistenza umana. I quattro angoli base sono l'ascendente, il medio cielo, il discendente ed il fondo cielo.
(18) R. Sicuteri, Astrologia e mito , CEA-Ubaldini Ed., Roma, 1978
(19) Op. cit. v. nota 18
(20) M. Ficino, Disputa contro il giudizio degli astrologi, di M. Ficino, fiorentino , da M. Ficino - Scritti sull'astrologia, a cura di O.P. Faracovi, Ed. BUR, Milano, 1999
(21) C.G. Jung, Ricordi, sogni, riflessioni , BUR, Milano, 1995 (citazione da Symbolik des Geistes, 1953)
(22) J.E. Cirlot, Dizionario dei simboli, SIAD Ed., Milano, 1985

Theorèin - Ottobre 2004